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In questo post, vi alleghiamo le slide di un nostro recente intervento in occasione dello SMAU Bologna 2016, in materia di redazione di termini e condizioni e privacy policy. 

In particolare, vi invitiamo a prestare particolare attenzione a cosa accade nel caso di mancata compliance alle prescrizioni legge. 

Come potrete agevolmente vedere attraverso un rapido scorrimento delle slide, le principali criticità che si presentano alle imprese, startup e, più in generale, a qualsiasi soggetto operante nel web riguardano:

  • il copia & incolla: molto spesso, pur di non pagare poche centinaia di euro di consulenza, si preferisce ricorrere al più selvaggio cut & paste. Il motto è: “tanto se le condizioni generali vanno bene per quel sito, andranno bene anche per il mio”. Nulla di più sbagliato. Redigere i termini e condizioni per un sito o per una qualsiasi web app è un’attività estremamente delicata e complessa. Ci vuole una profonda conoscenza del modello di business effettivo dell’impresa, per avere una chiara consapevolezza di cosa scrivere. Inoltre, occorre essere aggiornati! Non poche volte è accaduto di revisionare termini e condizioni copiati da siti internet dove si parlava ancora del diritto di recesso per il consumatore pari a 10 giorni. Oggi è di 14 giorni!!!
  • l’annoso problema delle doppie spunte: molto spesso, per non “affaticare” o “spaventare” l’utente, nei form di acquisto o di contatto si indica genericamente accetto i termini e condizioni. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si ignora completamente l’esistenza di clausole (volutamente inserite) con le quali si attribuiscono particolari vantaggi (es. limitazioni di responsabilità) al gestore del sito, ma che in quanto tali, devono essere approvate in modo specifico con una seconda spunta.
  • la totale sottovalutazione delle implicazioni privacy: si aprono servizi su internet, si acquisiscono dati personali dagli utenti e, con questi dati, poi, si vuole fare tutto! Dalla profilazione, alla cessione, al marketing diretto, al marketing di imprese terza ecc. E il consenso? Se si richiede un consenso, si richiede un consenso generico, tanto (così si dice) “nessuno controlla“. Probabilmente il controllo è insufficiente, ma leggendo le slide avrete sicuramente notato che, in realtà, un controllo (sia pur discontinuo) esiste e le sanzioni inflitte sono anche salate!

Per cui, vi consigliamo di prestare particolare attenzione quando intendete fare business in rete. Molte volte è meglio spendere qualche euro in più prima, invece di rischiare molti ma molti euro in più dopo!

L’immagine del post è realizzata da Badroe Zeman

 

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